Le grotte di Leuca
Versante adriatico
Il Versante Ionico di Leuca viene detto nel dialetto locale “Mare Spunnatu”, ovvero mare sfondato. Ciò è dovuto alle suo uniche scogliere a strapiombo e dal suo fondale marino profondo. Uscendo dal porto di Santa Maria di Leuca e navigando con rotta verso est, si raggiunge la grotta CAZZAFRI situata sotto alla scalinata monumentale. Procedendo oltre Punta Meliso, la punta che separa i due mari, troveremo la grotta di terradico anche nota con il nome di “tenda degli indiani” a causa del suo aspetto che ricorda, appunto, un accampamento indiano. Superata quest’ultima si arriverà in
prossimità di una grande insenatura, dove troveremo la grotta dell’orto cupo e la grotta del soffio. La prima si chiama così per la scarsità di luce al suo interno, mentre la seconda essendo semi-sommersa, deve il suo nome all’effetto delle onde che, comprimendo l’aria al suo interno, creano veri e propri soffi di acqua dall’imboccatura; tra l’altro è possibile accedervi a nuoto ed una volta entrati, ci si troverà in una cavità dove la luce del sole che filtra solo dall’acqua, creerà giochi di luce inimmaginabili. Proseguendo, si raggiunge la suggestiva Grotta della Vora, così chiamata per il buco (in dialetto salentino (“vora”) che si trova nella sua volta. Questo foro consente alla luce solare di filtrare, creando un affascinante raggio
che illumina l’acqua cristallina all’interno. Si continua alla scoperta di altre meraviglie naturali, come la Grotta della Giuncacchia, caratterizzata da un’ampia entrata che ricorda un mazzo di giunchi, o la suggestiva Gobbelle (detta anche “Pesco del Diavolo”), con la vicina Grotta delle Mannute, una cavità a mezza costa adornata da magnifiche stalattiti e stalagmiti. Dopo pochi minuti di navigazione, prima di giungere al canale del Ciolo, si trova la Grotta del Laghetto. Con la sua grande e luminosa entrata, ospita una piscina naturale
collegata al mare tramite un piccolo tunnel subacqueo, percorribile a nuoto. L’esperienza di questa grotta è mozzafiato, ma per arrivare al “pozzo” interno occorre percorrere un sentiero tortuoso tra le rocce. Un po’ di impegno, ma ne varrà sicuramente la pena !
Versante Ionico
Nel versante ionico del Salento, si trovano numerose grotte di grande importanza storica e archeologica. Procedendo verso ovest, prima di Punta Ristola, si trova la Grotta Porcinara, un antico santuario pagano. Poco oltre, sulla roccia, si apre la Grotta del Diavolo, accessibile solo via terra. Proseguendo, si incontra la Grotta di Mesciu Scianni, famosa per le colorazioni della roccia che riflettono straordinari giochi di luce. Più avanti, si trova la Grotta del Fiume, con una sorgente di acqua dolce, seguita dalla Grotta del Presepe, caratterizzata da formazioni calcanee simili a figure del presepe. La Grotta delle Tre Porte, la più importante della zona, conduce all’Antro del Bambino, dove è stato ritrovato un molare fossile di un bambino neandertaloide. Poco oltre si trova la
Grotta dei Giganti, famosa per i fossili di pachidermi e per la leggenda sui giganti uccisi da Ercole. La Grotta della Stalla e della Rimesa sono le ultime della grande insenatura delle Tre Porte, note per i riflessi blu e per essere rifugio dei pescatori. Procedendo verso Punta Marchiello, si trova la Cala dell’Elefante, una caverna con reperti preistorici, e la Grotta Ghiacciata, per la presenza di una sorgente d’acqua dolce. Infine, la Grotta del Drago, con una grande imboccatura e una stalattite che ricorda una testa di drago, completa il tour delle grotte ioniche.